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Guido Grossi 339 1625170 Fabio Conditi 335 5669634 info@pianodisalvezzanazionale.it

TORNARE GRANDI

L’Italia non è più un paese civile, viviamo sopraffatti dalle emergenze,

incapaci di programmare investimenti per valorizzare le risorse che abbiamo.

Abbiamo bisogno di un Piano di Rinascita Economica da 1000 miliardi di euro in due anni

per realizzare finalmente un Benessere Equo e Sostenibile per Tutti .

 

            Sei d’accordo con noi?

 

La situazione attuale

L’economia deve tornare a svolgere la sua funzione originaria e storica, quella di organizzare l’utilizzo delle risorse scarse (limitate o  finite), al fine di soddisfare al meglio i bisogni individuali e collettivi.

Oggi invece l’economia è basata sul denaro e sul profitto, sulla crescita esponenziale e sul debito sempre meno sostenibile, su una competitività fine a se stessa e sulla speculazione finanziaria. Ciò produce 3 dis-topie nel mondo e soprattutto in Italia: l’aumento della disoccupazione, delle disuguaglianze e della distruzione dell’ambiente.

Conseguentemente, i problemi principali che abbiamo e che si aggraveranno nei prossimi mesi, sono i seguenti:

  • La crisi degli Italiani, oberati dai debiti, l’attacco ai BTP e la crescita dei loro rendimenti
  • Il crollo dei mercati azionari, la svalutazione degli obbligazionari e le relative perdite per i risparmiatori
  • La riduzione del credito erogato dal sistema bancario all’economia reale e la crescita delle sofferenze bancarie
  • L’aumento speculativo del costo dell’energia, delle materie prime e l’inflazione stanno impoverendo famiglie ed imprese

Purtroppo, gli strumenti che abbiamo usato fino ad oggi sono gli stessi che hanno generato i problemi che abbiamo, per questo non sono in grado di risolverli, ma solo di aggravarli.

Dobbiamo cambiare paradigma.

Dobbiamo tornare ad una economia che si occupi delle persone, del lavoro, della produzione di beni e servizi necessari a soddisfare i bisogni di tutti, della collaborazione tra gli individui e della sostenibilità ambientale.

Il Piano di Salvezza Nazionale ha già conseguito alcuni risultati concreti.

Per la prima volta in Italia è stata istituito il Superbonus 110%, che è una versione semplificata della nostra proposta “Sire” e che finanzia l’economia reale senza produrre un aumento del debito pubblico, attraverso l’utilizzo di crediti d’imposta cedibili a tutti, anche a banche ed istituzioni finanziarie che li possono cambiare in euro.

In questo video, estratto di una conferenza online organizzata dall’Ordine degli Ingegneri di Bologna, spieghiamo i vantaggi di questo provvedimento, ma anche i dati falsi e pretestuosi che sono stati utilizzati da Mario Draghi per opporsi a questa novità rivoluzionaria, bloccando inizialmente la cessione ad un solo passaggio.

Fortunatamente, su sollecitazione di tutti gli stakeholders interessati, dalle famiglie alle imprese ma anche banche ed istituzioni finanziarie, il Governo Draghi, che voleva eliminare la cedibilità dei crediti d’imposta, è stato costretto prima ad autorizzarla fino a quattro passaggi e poi addirittura a dimettersi per gli scontri su questo tema.

Ma non basta.

Il credito d’imposta cedibile deve diventare un vero e proprio strumento di pagamento utilizzabile dallo Stato per una parte della sua spesa pubblica, quindi non solo nel settore dell’edilizia.

Abbiamo anche bisogno di altri strumenti di finanziamento, la banca pubblica ed i conti di risparmio, che ci permettono di risolvere tutti i problemi ed eliminare definitivamente gli ostacoli economici e sociali che impediscono il pieno sviluppo della persona umana (articolo 3 della nostra Costituzione).

Quale società vogliamo per il nostro futuro

Dobbiamo mettere al centro delle nostre politiche il benessere equo e sostenibile per tutti, perché questo è il vero obiettivo dell’economia e della società, anche in base alla nostra Costituzione.

Un lavoro garantito per tutti, il miglioramento dei servizi essenziali, lo sviluppo della persona umana, la tutela del risparmio, la salvaguardia e la valorizzazione dell’ambienti in cui viviamo, devono diventare gli obiettivi principali dell’azione politica.

Ma non possiamo seguitare ad utilizzare il PIL per decidere le politiche economiche, perché come ha ammesso Robert Kennedy già nel 1963, il PIL cresce con le guerre, con i terremoti, con i crolli dei ponti, con le frane e le alluvioni, con gli incidenti stradali, insomma il PIL “misura tutto, in breve, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta”.

Servono nuovi strumenti, come il BES, cioè il benessere equo e sostenibile, per misurare la validità delle nostre scelte e delle nostre azioni, in modo da realizzare una società migliore per tutti.

Proviamo ad immaginare come sarebbe una società di questo tipo.

Per questo abbiamo deciso di elaborare un Piano di Rinascita Economica da 1000 miliardi di euro Creando nuovi strumenti di finanziamento dell’economia, abbiamo la possibilità di mettere al centro dei nostri obiettivi economici un benessere equo e sostenibile per tutte le persone, migliorando la nostra vita e quella dei nostri figli.

Progettare e realizzare il nostro futuro

Le proposte del Piano di Salvezza Nazionale e nello specifico la Piattaforma Elettronica Integrata, permettono di realizzare un Piano per la Rinascita Economico dell’Italia da 1000 miliardi di euro in 2 anni, che avrà lo stesso impatto rivoluzionario che ebbe nel 1300 l’invenzione delle banche, grazie alla quale è stato generato quel Rinascimento, i cui risultati ammiriamo ancora oggi.

Il Piano permette di assicurare la  stabilità, il controllo e la crescita del sistema economico necessari, attraverso gli strumenti di cui si compone la Piattaforma Elettronica Integrata, che sono i seguenti:

  • Conti correnti di risparmio
  • Sistema di banche pubbliche
  • Conti correnti fiscali

La parola d’ordine è METTERE IN SICUREZZA IL SISTEMA PAESE E … “TORNARE GRANDI”

1 – Attraverso l’ emissione da parte dello Stato di Conti correnti di Risparmio sarà possibile sostituire gradualmente l’ emissione di Btp con uno strumento debitorio che non sarà quotato sui mercati, non vedrà il valore variare nel tempo, sarà riservato a soggetti residenti, esentasse ed indicizzato al tasso d’inflazione per tutelare il potere d’acquisto dei risparmiatori (art.47 Cost)

2 – Il sistema di banche pubbliche assolverà fondamentalmente due compiti:

  • Erogare credito e finanziamenti al settore privato, realizzando al bisogno politiche anticicliche;
  • Ricevere prestiti a tasso negativo dalla BCE e, con essi, acquistare il debito pubblico quotato sui mercati regolamentati nel momento in cui si verificassero tensioni legate alla sostenibilità del debito stesso.

3 – I conti correnti fiscali rappresentano invece lo strumento per realizzare spesa pubblica ed investimenti senza la necessità di indebitarsi con il sistema bancario, senza creare debito, ma semplicemente erogando crediti d’imposta non pagabili, cedibili ed illimitatamente  scambiabili tra i soggetti residenti. Inoltre può essere utilizzato per sostenere famiglie ed imprese per l’aumento del costo di energia e materie prime.

L’esempio del Superbonus 110% ha dimostrato la potenza di questo strumento, che è stato in grado fin quando gli è stato permesso di funzionare correttamente, di creare oltre il 7,5% del PIL, circa 120 miliardi di euro , a fronte della concessione di crediti d’imposta per soli 38 miliardi (studio Nomisma).

 

            Sei d’accordo con noi?

Conclusioni

Questi tre strumenti riuniti in una unica piattaforma elettronica già definita e progettata, permetteranno al Paese di superare le turbolenze dei mesi a venire, limitando i rischi relativi allo spread, alla ulteriore riduzione del credito ed instabilità del sistema bancario.

L’Italia potrà finalmente progettare e realizzare un modello di società dove al centro ci sono le persone ed i loro bisogni, in altre parole promuovere un benessere equo e sostenibile per tutti.

In questo video tratto da un intervento alla Conferenza “International Conference on Sustainability Analysis”, in soli 15 minuti illustriamo le motivazioni e le soluzioni scelte per realizzare questa nuova visione dell’economia.

Prima e dopo le elezioni del 25 settembre 2022

Prima delle elezioni del 25 settembre 2022, avevamo detto di essere disponibili a collaborare con tutti i partiti che si sarebbero presentati, al fine di inserire nei loro programmi le nostre proposte, in modo da riuscire finalmente a cambiare e in meglio, questo nostro straordinario Paese.

Dopo le elezioni, chiediamo comunque ai partiti che avranno l’opportunità e la responsabilità di governare, di adottare subito queste soluzioni per mettere in sicurezza il paese. le imprese ed i cittadini, ma anche di generare finalmente un benessere equo e sostenibile per tutti.

 

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